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Collocazione: U.259

Riproduzioni
     Facsimile: 20.L.125
     Microfilm n.: 1444

 Valente Antonio, napolitano
 Versi spirituali sopra tutte le Note, con diversi Canoni spartiti per sonar ne gli Organi, Messe, Vespere, et altri Officii divini, Di M. Antonio Valente Cieco, Libro secondo, Nouamente da lui composto, & posto in luce - In Napoli, Appresso gli Eredi di Matteo Cancer, 1580. - Partitura di pag. 109, in 4°.

A tergo dei frontespizio avvi la dedicatoria, e il sonetto seguente di Angelo Costanzo: Alla Illustre Signora mia Osservandissima la Sig. Donna Elionora Palmiera. Solevano gli antichi Musici, Illustre e valorosa Signora, nelle loro compositioni, Appollo della Musica inuentore, e le noue Vergini Sorelle dette Muse sue figlie inuocare, come à quelle dalle quali ogni bella musicale invention deriua: Non sapendo eglino che il Fattor del tutto, e vero Apollo Iddio douea in processo di tempo produr voi nel mondo che la decima ueramene dir vi potete. Onde chiaramente si vede, che tanto maggior dell'altre noue sete, quanto, che à uoi sola è stato concesso il dono di saper senza alcun dubio tutto quel ch'elle generalmente sanno in questa nostra etade. Ond'io da i raggi del nostro lume inspirato, voi mio uero Appollo, e mia uora Musa in ciò hò inuocato et inuoco, come à quella dal cui ualore ogni mio ben dipende, & à uoi sola questo mio, anzi nostro libro di Spartiture che hò nouamente composto dedico e dono, sì per il gran merito uostro, & in segno di mia seruitù, come anco per mio interesse. Da che essendo uoi di sangue nobilissimo, di uita esemplare, e della Musica Monarca, che niuno così maligno sarà, che ardisca di calunniar questa opera, per non lacerar in quella il uostro illustre, & honorato nome, e senza fine resto basciandoui la Illustre mano. Di Napoli, il dì 10 di Settembre 1580. D. V. S. Ill. Diuotissimo & affettionatissimo Seruitore ANTONIO VALENTE. Sonetto del Signor Angelo di Costanzo all'Autore: Saggio inuentor d'insolita Armonia, Che con bell'opre adorni i tempi nostri, Mostrando in uiuo esempio come sia Quella, che s'ode ne i Superni Chiostri. Animo eccelso, e bel giuditio mostri In dedicar con tanta cortesia A sì gran donna i tuoi lodati inchiostri, Che di tal arte t'ha mostra la uia. Io per me chiamo te felice, e lei; Te perchè rendi il suo nome immortale, E lei, che fatto t'hà quel, c'hora sei. Già il dolce canto tuo spiegando l'ale, Vola al Cielo à contar à gli alti Dei Che la PALMIERA non ha in terra eguale. Siamo incerti che la parola cieco apposta nel frontispizio al nome dell'autore sia un secondo cognome ovvero significhi privazione di vista nel Valente. Quest' opera è a quattro parti, in partitura, e senza parole; per cui non ben si comprende come l'autore vi ponesse per titolo Versi spirituali.

Nomi: Valente, Antonio.   
Editori: Cancer, Matteo, eredi.   
 
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: IV, p. 68  RISM A/I : V-0034*          
Antiche collocazioni: 2452 (catalogo Sarti, circa 1840)  
ID: 11121     


LEGENDA  
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