Erminia sul Giordano. Dramma Musicale, rappresentato nel palazzo dell'Illustrissimo, et Eccellentissimo Signore D. Taddeo Barberino Prefetto di Roma e Principe di Pellestrina. E dedicato all'Illustriss.ma et Eccellentiss.ma Signora la Signora D. Anna Colonna Barberina Prefettessa di Roma, e Principessa di Pellestrina. Posto in musica da Michelangelo Rossi. - In Roma, Appresso Paolo Masotti. 1637. - in fol. fig. Partitura di pag. 160. (Trascrivesi qui sotto ciò che trovasi impresso nella seconda e terza carta):
Illustriss.ma et Eccellentiss.ma Sig.ra et Padrona Colendinosima. L' Erminia, che se n'andaua fuggitiua per la solitudine delle selue, raccolta con particolar sua ventura dentro al maestoso Palazzo di V. Ecc.za riceuè l'honore di vedersi non solo ammessa al cospetto di Nobilissime Dame, ma d' esser anco benignamente ascoltata e compatita nell' Historia de' suoi successi. E perché vna Pellegrina, com' ell' era, non haurebbe potuto comparir se non poueramente, trouò l'incostanza della fortuna di essa non poca emenda con la generosità della Sua Eccellentissima Casa, dalla quale fu abbellita con ornamenti regali. Volendo hora presentarsi in pubblico nuouamente col mezzo di queste stampe, ricorre all' esperimentato patrocinio di V. Ecc. pregandola che se una volta come forestiera l'accolse, hora come beneficata da lei la difenda. Et io con questa occasione rassegnandole l' humilissima servitù che le deuo, le fò profonda riuerenza. Di V. Eccellenza Illustrissima Humiliss. et Deuotiss. Seruitore MICHELANGELO ROSSI. LO STAMPATORE A CHI LEGGE: Essendomi capitata, alle mani una lettera, che in occasione della presente Commedia fu scritta da vn Gentilhvomo a un' amico lontano, ho stimato d' inserirla nel principio dell' opera, persuadendomi che la notizia che porta di molti particolari possa con non poca sodisfatione seruir di guida a chi si compiacerà di scorrere questi fogli. « Se mai desiderai di esser Mago innocente, e di sapere vsare arti, le quali però all'amicitia solamente seruissero, hieri certo ne hebbi vna impatiente voglia, affine cioé di scioglier V. S. costì dai domestici affari, e' trasportarla à veder quì la bellissima Erminia, che di ordine dell' Ecc. Signor Prefetto di Roma si rappresentò. Io vi fui, e con tanto mio piacere e godimento, che, sì come oltre alla presenza e compagnia di V. S. niente più vi hebbi da desiderare, così mi confermai nella mia opinione, che le Poesie Drammatiche non paiano verisimili, mà vere; e che in ciò di gran lunga superino tutti gli altri Poetici componimenti; perche hanno persona, e vita, e moto, e lingua, e realmente non sembrano attioni, mà sono. In questa poi hà la soauità del canto e dell' armonia continua talmente ecceduto, che io stimo potersi dire che si stesse in un continuo ratto; Et inoltre che si strauedessero più tosto che vedessero con nuouo incanto rappresentati i successi di Erminia e gl' incanti d'Armida, attesi i piaceuoli inganni delle machine, e delle volubili scene che impercettibilmente fecero apparire, hora annichilarsi vna gran rupe, e comparirne vna grotta et vn fiume, dal quale si vide sorger prima il Giordano, e pòi le Naiadi; Hora venirsene Amore à volo, et appresso nascondersi frà le nuvole; Hora per i sentieri dell' aria in un carro tirato da Draghi portarsi Armida, et in un baleno sparire; Hora cangiarsi l' ordinaria scena in campo di guerra, le selve in padiglioni, e le prospettiue del Teatro in muraglie dell'assediata Gerusalemme; Hora da non sò qual voragine di Auerno far sortita piaceuolmente horribile i Demonij in compagnia di Furie, le quali insieme danzando, et assise poscia in carri Infernali per l' aria se ne sparissero; Et hora poi finalmente Apollo con vaghissima comitiva di Zeffiri, sopra vn Carro sfauillante di lucidissimi splendori far sentire vn concento di inestimabile melodia. E chi fu Apollo? il Signor Michelangelo Rossi compositore insieme delle Musiche e Sinfonie di tutta l'opera; il quale sopra la più sublime parte del Carro, mentre i Zeffiri inflorauano l'aria, sonò con sì dolce e grata armonia il suo violino, che ben mostrò hauer sopra le Muse e le Scene dominio e signoria. La lode delle machine, e mutatione delle scene è douuta all'acuto ingegno de Sig. Francesco Guitti Ferrarese, tanto eccellente in inuentare, ordinare, e gouernare sì fatte machine, e teatri, quanto testificano la marauiglia e l' applauso vniuersale. Per notitia poi delle perfettioni della Poesia basterà di legger l' opera, senza hauerla udita ò ueduta con gli aiuti del canto e degli habiti. Nelle quali due cose hanno, à giuditio di ogni vno, talmente gareggiato la melodia e la pompa, che immortale sarà trà di loro la lite del vanto, come immortale sarà parimente la gloria di chi hà con grandezza d' animo, e con splendore si grande, dato quest' anno alla Città di Roma vn sì nobile et ammirando spettacolo. Del quale lascio di proposito di mandare à V. S. più distinto ragguaglio per non farla maggiormente inacerbire contra le proprie occupationi, che l' hanno priuata di così riguardeuole, et ingegnoso tratteniuiento. » Quest'opera è tessuta come il S. Alessio di Stefano Landi, cioè con Arie, Recitativi, Cori a più voci, e con diversi Ritornelli per istromenti. E' notabile la frequenza de' Drammi rappresentati in Roma, come da codeste stampe si appalesa. Già vedesi la Catena di Adone del Mazzocchi sin dall' anno 1626.
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