strumento
D. Jahn, Corno naturale a ritorte, Parigi, circa 1830
inventario
1852bis
rif. Catalogo van der Meer
n. 083 (=pp. 77-78)
collocazione
Sala 7
 
Marchio inciso nell 'orlo del padiglione: Jahn à Paris
Materiali: ottone, argento.
Il corno ha un tubo avvolto in una spira quasi circolare, con un pezzo in forma d'arco (di U) attraverso la spira, con incrocio delle estremità dell'arco. Il tubo consta di quattro pezzi:
1. il pezzo d'imboccatura in forma di falce, sino all'inizio dell'arco;
2. il pezzo in forma d'arco, con la pompa generale scorrevole;
3. un pezzo con mezza spira;
4. un pezzo con mezza spira terminante col padiglione.
Il pezzo d'imboccatura e quello in forma di arco con la pompa generale hanno una cameratura cilindrica, il terzo e quarto pezzo una cameratura conica, il padiglione una sagoma iperbolica. La pompa generale ha un tenone all'inizio, una mortasa alla terminazione. Ci sono ghiere all'ingresso del pezzo d'imboccatura e alle giunture tra i pezzi. La ghiera tra il terzo e quarto pezzo è larga di 13,3 mm, e ha una sagoma convessa con un piccolo rigonfiamento a entrambe le estremità. Un supporto in forma di sella collega l'ingresso del pezzo d'imboccatura con la spira; supporti tubolari su piastrine collegano la ghiera terminale del pezzo d'imboccatura con la spira, le parti diritte della pompa generale, la ghiera iniziale del terzo pezzo con l'ingresso del pezzo d'imboccatura, e il padiglione con la spira.
Il padiglione ha un orlo del tipo sassone con l'iscrizione menzionata sopra. Internamente il padiglione è dipinto lungo il bordo con quattro scene cinesi (chinoiseries), fiori, ghirlande e quattro vasi con fiori, su fondo dorato. Dietro la pittura il padiglione è verniciato nero. Ovviamente il corno era suonato con la mano destra tappante l'uscita, perché la vernice nera è molto logorata.
Il corno è in Do alto, ma manca il cannello d'imboccatura per realizzare questa tonalità. Sono conservate nove ritorte che, però, non appartengono tutte a questo strumento. Tutte le ritorte sono quasi circolari, a una, due o tre spire, con una ghiera iniziale e una terminale, con un supporto (ponte) dalla parte iniziale del tubo alla spira. Le ritorte con due o tre spire sono in due pezzi, congiunti senza ghiera. Piastrine di argento indicano la tonalità, per cui ogni ritorta è da usare. (La piastrina per la ritorte Mi - "E" - appartiene al restauro del 1988-89.) Si realizza il corista di La3 = 435 Hz con le ritorte seguenti, appartenenti con ogni probabilità a questo corno:
B (una spira, per la tonalità di Sib alto),
LA (una Spira, per la tonalità di La),
MI (due spire, per la tonalità di Mi),
MB (due Spire, per la tonalità di Mib),
RE (tre spire, per la tonalità di Re),
UT (tre spire, per la tonalità di Do basso). 
Misure del corno: lunghezza totale senza ritorte e senza bocchino 2240; lunghezza e diametro del pezzo d'imboccatura 315 (12), del secondo pezzo ad arco 440 (12,3), del terzo pezzo 560 (12,3-16), del quarto pezzo col padiglione 915 (diametro iniziale 16) diametro all’uscita del padiglione 298; larghezza dell'orlo del padiglione 30; altezza del corno, poggiato sul padiglione 440; diametro delle spire 298 ( = diametro all'uscita del padiglione); lunghezza, diametro della cameratura e diametro delle spire delle ritorte: B 420 (7,3 -10,7; 78), LA 650 (alquanto raccorciato) (7,8 - 12; 160), MI 1710 (830 + 880) (7,5 - 12; 230), MB 1920 (935 + 985) (7,6 - 11,6; 265 - 270), RE 2225 (1085 + 1140) 12,8; 220), UT 2735 (1315 + 1420) (7,6 - 12,2; 245), AB 760 (7,2 -11,2; 180), G 960 (7,2 -11,2; 230 - 235), E 1655 (760 + 895) (7,3 - 11,2; 220).
Misure del bocchino: lunghezza 53; diametro iniziale esterno 23,2, interno 18,8; altezza dell'imbuto circa 17; diametro all'ingresso del codolo 5,3, all'uscica del codolo 6.
Fondamentale teorico: senza ritorte: Do1 con corista di La3 = 435 Hz. Tono più basso Do2. Con le ritorte il fondamentale è abbassato.
Cenno biografico: D. Jahn fu attivo come costruttore di strumenti a fiato in ottone soprattutto di corni e di tromboni a Parigi dal 1820 al 1859. Lo stile delle chinoiseries nel padiglione suggerisce una data di costruzione intorno al 1830. 
Documenti:
Relazione di restauro (U. Menzel, 1988-89)

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